Sin
da epoche remote l'uomo, affascinato da ciò che si espandeva sopra di lui, si è
dedicato allo studio del cielo. La parola “cielo” viene da “caelum” ed ha la
stessa radice di celare. La grande superficie stellata è stata intesa come l’infinito
che si estende oltre alla comune percezione terrena quotidiana e quindi
qualcosa che nasconde gran parte della conoscenza.
Stelle
ce ne sono moltissime, si distinguono per grandezza e lucentezza, molte sono simili
e tutte ruotano in cerchio. Per
ricordare, per agevolare il riconoscimento e per ordinare le sue conoscenze, l’uomo ha saputo dare un ordine, così ha
suddiviso le stelle per gruppi chiamate
costellazioni (insieme di stelle) ed ad ognuna ha dato un nome.
Ad
ogni forma disegnata in cielo è stata associata non solo un’immagine ma anche un racconto
ed anche un mito. In questo modo gli antichi proiettavano in questa
grande superficie le loro conoscenze e la propria cultura.
Con
grande fantasia le figure mitologiche impersonavano i sogni
le paure e la psiche dell’uomo. Fu naturale, quindi, credere di poter
leggere il futuro e il proprio oroscopo andando a scoprire quei legami segreti
che possono unire il destino di un individuo alla mappa del cielo. Oggi le
costellazioni sono 88 ed hanno confini precisi, di modo che ogni punto della
sfera celeste appartenga ad una ed una sola costellazione. Sono così suddivise:
18 costellazioni boreali (settentrionali); 34 costellazioni equatoriali; 36
costellazioni australi (meridionali). Sono comprese le dodici costellazioni
dello Zodiaco di cui parleremo dopo.
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