E’ un passo che permetterà di
comprendere i problemi dello sviluppo neurale, come quelli che portano al
ritardo mentale, disturbi psichiatrici e malattie del metabolismo, fino al
controllo della temperatura, che oscilla periodicamente nelle 24 ore, fornendo
all’organismo segnali essenziali per facilitare il sonno e il risveglio. Si
calcola, ha concluso, che tra il 15% e il 20% dei geni noti abbiano
un’oscillazione circadiana e che gli altri siano controllati direttamente o
indirettamente dall’orologio biologico.
E’ sempre più evidente, infine, che
studiare le alterazioni di questo orologio vitale potrebbe aprire la strada a
nuove armi contro i tumori. Le cellule tumorali hanno infatti “riprogrammato il
loro orologio a loro vantaggio: lo hanno accelerato per mangiare di più e per
riprodursi più volte al giorno”, ha osservato Benedetto Grimaldi, che è a capo
della linea di ricerca di Medicina molecolare dell’Istituto Italiano di
Tecnologia (Iit) e che lavora per l’Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro (Airc).
La situazione è complessa perché
esistono moltissime forme di tumore, ognuna delle quali altera il suo orologio
biologico a modo suo. L’obiettivo è riprogrammare l’orologio biologico delle
cellule dei tumori in modo da farle morire oppure reagire ai farmaci.( Pubblicato il 02 ottobre 2017 da ansa)
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